Ospedale

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giovedì 3 ottobre 2013

L’Atto Aziendale presentato dal dirigente Macchitella verrà, quindi, congelato e, nell’attesa di nuove direttive da parte della Regione.

Se la gente va a curarsi fuori provincia, vuol dire che le cose non sono andate bene”.
Conferenza dei sindaci riunita a palazzo dei Priori, Bambini ed Equitani attaccano Macchitella.
“Si crea disagio a una larga fetta in ambito territoriale, la parte a nord, con cinquantamila persone . Un’area scoperta, con gente che cerca risposte giuste al di fuori di Viterbo. Non capisco il senso di unire nei distretti zone distanti come Tarquinia e Acquapendente, con una direzione a Tarquinia.

I sindaci della mia area devono muoversi a difesa del territorio”. Che la zona nord sia in sofferenza, lo ribadisce anche il sindaco di Acquapendente Bambini. La regione nel frattempo ha bloccato l’approvazione degli atti aziendali nelle Asl del Lazio, ma questo non vieta di poter discutere dei principi con cui è stato predisposto quello della Tuscia. In attesa d’avere indicazioni da Roma.

Lo ha chiarito all’inizio della conferenza, il commissario Luigi Macchitella. “E’ stata sospesa l’attuazione degli atti aziendali – osserva Macchitella – per ridefinire tra l’altro i confini della Asl romana e le vicende legate al 118. Nel momento in cui arriveranno le indicazioni le applicheremo, ma punti quali le case della salute, la riorganizzazione interna dell’ospedale, la rete dell’emergenza, possono comunque essere discussi”.

In discussione un documento proposto dai sindaci, in cui fra l’altro si chiede di recuperare i 115 posti letto che mancano alla provincia, rafforzare l’emergenza e un’adeguata copertura del personale per i vari servizi.

Con lo stop da parte della regione all’atto, non siamo che all’inizio.

Il Commissario ASL Dott. Machitella ha presentato il nuovo Atto Aziendale


Sulla falsa riga del Decreto 80 Polverini l'Atto Aziendale prevede per Acquapendente un CeCAD dotato di un solo Responsabile sia per Primo Intervento che per gli 8 posti letto di medicina che per i 12 di lungodegenza, non ci sono indicazioni precise per il Laboratorio Analisi ne per il Day Surgery, unica costante è l'Unità Operativa di Radiologia.

All’interno del CeCad è prevista la Casa della Salute (un progetto sperimentale da realizzare con i Medici di base) di competenza del Distretto che in un‘ottica di riorganizzazione sarà accorpato con quello di Tarquinia. 

Esprimiamo perplessità sull’Atto Aziendale perchè non ci restituisce ne l’Ospedale ne il Pronto Soccorso (in attesa di conoscere specifiche sulla gestione ed organizzazione dell'urgenza/emergenza, sulla figura dell'Anestesista e del Cardiologo) e nemmeno ci da la garanzia che quanto previsto dal CeCAD venga "finalmente" definito ed attuato. 

Dopo tante delusioni, contrattempi e vuote promesse noi rimaniamo scettici, non ci resta che continuare a lottare fino a quando ci verrà riconosciuto il diritto di avere il Distretto/Ospedale Montano , non fosse altro che per istinto di conservazione e forse per continuare a sognare che un futuro migliore è possibile per chi ci crede fino in fondo.

mercoledì 9 gennaio 2013


Non tutti i tecnici vengono per nuocere!

Il trasferimento dei Servizi del Distretto presso la struttura Ospedaliera e la riapertura del cantiere edile nella nuova ala dell’ospedale rappresentano importanti cenni di speranza che però risultano offuscati da un offerta sanitaria ancora troppo scarsa e dai mostruosi disservizi, comuni agli altri centri sanitari, legati al Servizio CUP e ristorazione/mensa.

Le speranze sul nostro Ospedale si sono riaccese con il Decreto Balduzzi (tecnico del Governo Monti) che al punto 9.2.2 definisce le zone particolarmente disagiate quelle distanti 60 minuti dagli Ospedali di riferimento. 
 In questi presidi ospedalieri occorre garantire attività di pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’Emergenza-Urgenza, un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri, una chirurgia ridotta che effettua interventi in Day surgery o in Week surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina per i casi che non possono essere dimessi in giornata.

Il punto 10  prevede il potenziamento dell’assistenza sanitaria per quei pazienti che necessitano di cure in fase post acuta; queste attività consistono nei programmi di dimissione protetta e/o assistita da effettuare in strutture sanitarie intermedie o a domicilio. Il punto 10.1  riafferma inoltre la possibilità di creare un reparto di Degenza Infermieristica con un numero di posti letto limitato (15-20) e con una degenza media di 15-20 giorni; tutto ciò è quello che abbiamo sempre chiesto!

Confidiamo in una veloce attuazione del Decreto Balduzzi ed auguriamo buon lavoro al nuovo Direttore Generale De Angelis che speriamo ci riservi maggiori attenzioni rispetto al suo precedessore.

venerdì 25 maggio 2012

Acquapendente 18 maggio 2010

Una H umana per l’Ospedale!
La A di Acquapendente e la H di Ospedale un connubio imprescindibile per il paese e per l’intero territorio dell’Alta Tuscia; questo è il messaggio che i cittadini aquesiani, hanno voluto sostenere in occasione di “I LOVE ACQUAPENDENTE” una rassegna musicale e motivazionale nata a promozione del senso civico acquesiano. L’evento sopportato dal Comitato Pro Ospedale, dalla Pro-Loco e dall’Amministrazione Comunale ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei Gruppi dei Pugnaloni e delle varie Associazioni (Commercianti, Cooperative, Avis, Protezione Civile ecc…) e di molti cittadini attivi che hanno dato il loro sostegno alla manifestazione coprendo fisicamente la lettera maiuscola A ed H appositamente disegnata a terra.




martedì 13 marzo 2012

Cari politici non vi resta che piangere!

Martedi 13 Marzo 2012

Citiamo questa frase perché vogliamo esortare tutti i cittadini della Tuscia a ricordare quanto è accaduto in questi ultimi 15 anni di lotta  a difesa del nostro Ospedale.

Lotta che sta giungendo al suo epilogo  finale, lotta che vede vincitore una politica corrotta e sorda alle richieste e ai bisogni della cittadinanza, del resto le nostre proposte sono sempre andate perse così come tutti gli appelli ai nostri  rappresentanti politici, troppo occupati a sparar promesse e  rassicurazioni; e questo dovrà essere  ricordato da tutta la popolazione della Tuscia in occasione delle future elezioni.

Non siamo rimasti stupiti di fronte al documento della ASL (che senza pudore cita parole di “investimento” e “riqualificazione”) che concretizza il piano di riorganizzazione Regionale: i segnali erano evidenti e da tutti noi più volte denunciati.
Siamo costretti a pagare un conto che nessuno di noi ha mai consumato, risultato della mala gestione politica delle risorse pubbliche, quella mala politica che partorisce anche certi dirigenti che dovrebbero avere almeno la decenza di non commentare in modo sarcastico le speranze e le illusioni di noi cittadini.

Ci riferiamo al commento scritto